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giovedì 18 gennaio 2018

#FreeLee - Una produzione indipendente

La Dinamo è come una bella famiglia affiatata, un ambiente tipo Otto Sotto un Tetto o Willy (Hatcher) il Principe di Bel-Air.
Salvo le normali discussioni all'interno della famiglia, tipo l'utilizzo del bagno o a chi tocca prendere la macchina.
Un giorno complici le tante trasferte il clima si surriscalda, Spissu, il piccolo di casa, non la smette più di rompere le palle a zio Sardara perché vuole prendere la macchina, il bagno è occupato da un'ora da non si sa chi, ormai c'è la fila con Bamforth, Pierre e Jones che non ce la fanno più, Stipcevic sono 7 ore che sta palleggiando in cameretta bum bum bum bum bum bum bum, Tavernari vuole vedere la messa ma il televisore è occupato da 4 ore da Planinic che sta giocando a NBA2k18 online contro Petway, è rimasto con 3 giocatori che tutti gli altri hanno fatto 6 falli (e si capisce perché è durata 4 ore) ma sta vincendo lo stesso e non può mollare adesso.
Pasquini sull'altra tv sta guardando una interessante partita di b ungherese per scoprire nuovi talenti da portare a casa ma con tutto questo casino non si riesce a concentrare e poi gli arbitri stanno rovinando la partita e allora sbotta: "ADESSO MI AVETE ROTTO I COGLIONI, ADESSO ME NE VADO".
Non vola più una mosca, ma finisce la partita di Planinic che con i suoi decimati Kings batte Golden State di Petway e inizia a esultare.
Bamforth riprende a portare le sue rimostranze sul bagno.
Lo zio Sardara dice che se non vanno tutti in camera e zitti lascia andare via il coach. Tutti si ritirano.
La trasferta dopo non c'è Randolph, non lo vedono dal pranzo del giorno prima... Sardara e Pasquini non sanno dare risposte, riunione tra i giocatori per capire dove sia finito.
Il giorno dopo risatine e ammiccamenti tra i giocatori, #FreeLee di qua, #FreeLee di là, post sui social, Sardara e Pasquini però non sanno nulla di questa storia e chiedono spiegazioni a Bamforth, che è un po' evasivo, ma se la bevono.
La vita riprende normale, ma, un attimo, alla fine Randolph dov'è? Non l'abbiamo visto per tutta la puntata!
L'inquadratura ci fa muovere per la casa vuota, su per le scale, attraversiamo il corridoio, una porta si apre.
Randolph esce dal bagno con il tablet in mano facendo finta di nulla ma trattenendo a stento il sorriso, vediamo che pagina stava leggendo su Urban Dictionary:
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Post titoli di coda passa in corridoio Polonara: "Oh Lee, ma come non ti è piaciuta la peperonata lituana? Me l'ha insegnata Kaukenas prima della finale 2015".

sabato 9 dicembre 2017

Il Trattamento Federico

Il Trattamento Federico è una cosa stupenda. Una volta completato il mondo è perfetto, tutto è bello e non ci si lamenta più per nulla.
Pensavate che vi piacesse il basket ma la Cura Calvani vi ha scottato e da allora niente vi soddisfa più, magari neanche partite al limite della perfezione come Virtus - Dinamo, Juventus Utena - Dinamo o Dinamo - Capo d'Orlando?
Oggi c'è la soluzione, il Trattamento Federico è quello che fa per voi.
Tecnicamente il Trattamento Federico non è pericoloso, gratuito per gli abbonati, tutti ci si possono sottoporre senza limiti di età e, solo in alcuni casi rarissimi, ha il lievissimo effetto collaterale di farvi credere di essere un indipendentista catalano.
Consiste in delle sedute durante le quali si vedono delle immagini di basket in una stanza buia, il database proposto è sempre in aggiornamento, c'è ad esempio il primo quarto di gara 7 Reggio Emilia - Dinamo ma non manca il basket internazionale come la storica finale di Eurolega Olympiacos - CSKA, una selezione di partite e di spezzoni di partita in cui per qualcuno le cose si mettono inaspettatamente male.

Molto spesso durante le partite sono inseriti dei fotogrammi con i più quotati allenatori al mondo, anche se il paziente non li nota in questi frame tra i tanti sono presenti Obradovic, Ivkovic, Popovich, Djordjevic, Phil Jackson, Itoudis, Pat Riley e TUTTI gli allenatori italiani del presente e del passato.
Durante la visione di questi tristi eventi si viene accompagnati dalla soave voce di Attilio Caja che recita alcuni passi del libro Il mio basket è di chi lo gioca di Meo Sacchetti (scelto a caso).
Questo Trattamento ha anche dei detrattori ed esistono delle persone che non si vogliono sottoporre, sono solo persone che vogliono remare contro la società, io l'ho fatto e sento una ritrovata obiettività, prima non riuscivo più a vedere la bellezza di un supplementare con l'ultima lituana o nel perdere di 20 in un campo dove poi vinceranno in pochi, ora dopo il Trattamento Federico mi trovo benissimo, Alibegovic che fa "è finita" con le mani mi ricorda Vince Carter ed il suo "it's over", Er Dendy mi ricorda Rasheed Wallace, il Capo Ireland è il gemello di Allen Iverson.

Alcuni sostengono che il Trattamento induca una valutazione al ribasso di tutto il miglior basket mondiale, al rialzo di tutte le squadre che incontriamo e di un revisionismo storico sull'autore del libro letto, ma a me non sembra, e lo posso testimoniare con sicurezza proprio io che mi ci sono sottoposto.

Ad onor del vero e per trasparenza devo anche dire però che all'inizio il Trattamento non era così sicuro e testato come adesso, infatti i primi ad essercisi sottoposti come ad esempio il paziente zero Federico, dal quale il Trattamento prende il nome e la cui identità è segretissima per ovvi motivi di privacy (un EROE per tutti noi della clinica che ha donato tutto se stesso alla causa), potrebbero aver subito come effetti collaterali distorsioni della realtà più gravi di un semplice indipendentismo catalano hashtaggato democracy improvvisato, ma ci hanno assicurato che stanno bene e svolgono tutti una vita normale ed anzi sono riusciti a realizzare sogni che avevano ormai dimenticato in fondo ad un cassetto.

Allego del materiale che mi hanno dato alla clinica, queste immagini servono per fare dei richiami del Trattamento prima di ogni partita e sono utilizzabili comodamente dalla propria abitazione.


Un caro saluto e #democracy a tutti.
Un ringraziamento speciale ai miei tre Federico preferiti, il paziente zero, il GM e il coach.


venerdì 9 dicembre 2016

Cosa fanno adesso i migliori ex Dinamo?

Un vero e proprio colpo di mercato quello portato a terminare dal gm Federico Pasquini, che assicura alla compagine biancoblu un giocatore dalle grandissime qualità atletiche, che nel corso degli ultimi due anni ha maturato un’esperienza significativa in un club di grande prestigio come l'Olympiacos.
Quando è in campo sembra avere il fuoco dentro _ aggiunge Pasquini _ ha grande faccia tosta, e anche grazie a questo è riuscito a imporsi ai massimi livelli in Europa. Nel corso delle ultime due stagioni ha maturato una significativa esperienza a livello professionale in una squadra come l'Olympiacos: non si capita per caso in contesi del genere. Siamo davvero felici della sua firma. Volevamo la ciliegina sulla torta ed è arrivata.
Brent è un giocatore che ha nelle sue spiccate qualità atletiche uno dei suoi punti di forza: sa rendersi utile alla squadra in molti aspetti del gioco, allo stesso tempo è molto pericoloso anche con giocate individuali. E’ un ottimo tiratore da 3, è molto produttivo nel gioco senza palla e nelle fasi di transizione, tutte qualità che si sposano appieno con la l’ identità di gioco biancoblu. In difesa ha la capacità di stare con chiunque e ha grandi doti di intimidazione e dice la sua a rimbalzo grazie alla sua verticalità.
Al termine della stagione ha tentato la qualificazione alla paralimpiadi nella specialità tiro con l'arco, fallendo. Adesso lavora come figurante in un circo bulgaro nel ruolo di cupido.


È un playmaker che sa spingere la palla, un maestro nel giocare il pick'n roll, difensore aggressivo, dotato di ottime qualità nella costruzione del gioco e molto pericoloso al tiro da tre punti
Ha grandi qualità tecniche, molto bravo nel coinvolgere i compagni con l'uso del pick'n roll e nel gioco a campo aperto.
È stato confermato alla Dinamo e gioca nel ruolo di palleggiatore in retromarcia.

Molto dotato fisicamente, Varnado si è sempre messo in luce per il suo atletismo e i numeri antigravità, imponendo la sua supremazia nel pitturato ma non solo.
“Jarvis è un centro dinamico, un giocatore dalle grandi qualità atletiche e dalle spiccate doti di intimidazione, può essere allo stesso modo pericoloso sotto canestro e produttivo sul P&R in attacco _ spiega il gm biancoblu Federico Pasquini _ E' stata una trattativa lunga e complessa, alla fine ha vinto la volontà del giocatore che era quella di tornare in Italia per giocare da protagonista. Mi ha sorpreso il primo colloquio che ho avuto con il ragazzo negli Stati Uniti _ aggiunge _ perché conosceva già tutto di Sassari. Abbiamo scelto lui ritenendolo un giocatore che ha ancora ampi margini di miglioramento, qui da noi avrà possibilità di consolidarsi a livello europeo e magari ambire a fare rientro in NBA con un ruolo diverso.
Ha speso tutti i soldi guadagnati nella stagione in consulenze psichiatriche dopo aver visto Petway preferito a lui nel turnover, si è rimesso in sesto ed ha fondato il club "Amici di Calvani". Ha ripreso a provare a giocare a basket.



Nell'ultimo decennio è stato fra i più dominanti giocatori ammirati in Italia e in Europa, protagonista in Lega A e in Eurolega, fattore spesso determinante e arma non convenzionale capace di lasciare il segno sui tabellini e sul parquet grazie alla sua presenza e al suo approccio alla pallacanestro.
Oggi vive in una piscina a Miami ancora stipendiato dall'Olimpia Milano.




Giocatore maturo, solido e dinamico, un lungo agile che sa però far sentire il suo peso in area colorata e a rimbalzo, un vero nemico pubblico sotto le plance. Forte leadership e grande spirito di gruppo per l'ex Chicago, che sa esaltarsi quando il gioco si fa duro e si carica con l'entusiasmo del pubblico sugli spalti.
Grande soddisfazione è stata espressa dalla società del presidente Stefano Sardara che con il diesse Federico Pasquini ha messo a segno una importante operazione di mercato, funzionale al regalare a coach Meo Sacchetti un prototipo ideale del suo modello di centro, agile e dinamico appunto, capace di far sentire la sua presenza a rimbalzo e di interagire al top con i compagni di squadra.
Ha trovato lavoro come poeta crepuscolare su facebook.

Slow hand dalla media distanza, fisico agile ma possente che non teme l'impatto con giocatori di stazza superiore. Suo padre Frank ha giocato a basket al college dal '73 al '76, così come suo fratello Ross, a Syracuse dal 2003 al 2007. Carattere da combattente e spirito che ben si coniuga alle esigenze di uno spogliatoio unito come quello Dinamo. Grande intensità in allenamento, perfetto interprete del pick and roll, sa essere prezioso in fase difensiva ed a rimbalzo. Un elemento che, se e quando chiamato in causa, sa portare il suo mattone alla causa risultando spesso determinante nell'economia stagionale della squadra di appartenenza.
Ha fondato un prestigioso blog di cucina notturna (vero).

Miglior difensore dell'All Summit League, miglior giocatore della lega, menzionato addirittura negli “All America”, già giocatore dell'anno e considerato uno dei migliori cinque centri universitari del paese, insomma un talento di grande prospettiva in chiave Nba che ha saputo calamitare l’attenzione di molte franchigie a stelle e strisce che lo hanno lasciato partire ma lo tengono sotto stretta sorveglianza. Il lock out della più importante lega professionistica americana ha permesso alla Dinamo Banco di Sardegna di raggiungere la firma con il gigante di Farmington Hill che ha già manifestato una grande voglia di confrontarsi con il basket italiano e con l’Europa. In maniera discreta e silenziosa, onde evitare intromissioni in una trattativa difficile per l’elevata posta in palio (la firma di un top player per il vecchio continente) il direttore sportivo Federico Pasquini, con l'’apporto e il consenso all’unanimità dell’intero staff tecnico, ha aspettato il momento giusto per piazzare il colpo, senza fretta e con grande professionalità: e così è stato. Obiettivo di altissimo livello e centrato in pieno, anche e soprattutto dal punto di vista tecnico, dato che Keith Benson è un giocatore che si addice perfettamente al quintetto ed alle caratteristiche di gioco di coach Meo Sacchetti. Paragonato dagli scout Nba a Steve Hunter, “Kito” Benson ha un palmares personale carico di record e di tutto rispetto, fa dell'atletismo, della corsa e di mani dolci ed educate la sua forza sul parquet, una gazzella di grande rapidità per la sua altezza, capace di essere d’impatto anche in post basso con il suo letale gancio destro. Il suo procuratore Andy Miller d’accordo con gli Atlanta Hawks e la stessa Dinamo ha inserito l’”Nba escape” in caso di fine lockout ma con una precisazione importante: Benson potrà andare via solo in caso di CONTRATTO GARANTITO non per giocare in D-League o per firmare un “decadale” ovvero un contratto a tempo, ma solo per tutta la stagione.
Si è trasferito in est europa come "ragazzo alla pari", ma non ha mai rinunciato al suo sogno di giocare a basket.

Un vecchio pallino della Dinamo, un  giocatore inarrivabile fino a qualche anno fa per una società come la nostra. Questa era l’occasione giusta per averlo e, per  tipo di gioco, capacità tecniche e umane è l’uomo perfetto per la nostra Dinamo.
Un mese dopo:
La Dinamo Banco di Sardegna comunica che in data odierna la società ha risolto consensualmente il rapporto con il centro biancoblu Marco Cusin.
Ancora oggi continua ad esaltare inspiegabilmente telecronisti e tifosi (questa è vera).


Amedeo Tessitori
Ottimamente consigliato dal suo staff ha trovato lavoro come testimonial per una clinica specializzata in omeopatia, cristalloterapia e urinoterapia. Nel tempo libero continua a giocare a basket.

Yuki Togashi
Ha aperto un all-you-can-eat a Predda Niedda.

Esben Reinholt
La sua foto è sui cartoni del latte in tutta la east coast.

Qiu Biao
Finge di essere giapponese e lavora nell'all-you-can-eat di Togashi.

Steven Hunter
Lavora come manichino nella facoltà di ortopedia della sua università.

Marco Calvani
Noto come miglior teorico della pallacanestro italiana è stato esonerato a Recanati (anche questa è vera).

domenica 20 novembre 2016

Anno 1 dopo Meo

Polemiche referendarie, pagine facebook chiuse, Tenores de Bitti, Inno di Mameli, bandiere della Sardegna, Nanneddu Meu techno, manager all'inglese: oggi chi tifa Dinamo ha avuto la fortuna di vedere che effetto fa vivere una distopia.

Ma partiamo dall'inizio, la collezione di polemiche primavera-estate 2016 parte col pezzo forte FIBA-Eurolega sulle quali Sportando avrà tirato su 3 miliardi di visualizzazioni di banner pubblicitari, in confronto i soldi per cui litigano le leghe sono spiccioli. Tuttavia la cosa bella della questione risiede nel fatto con 1800 post sparsi per 6 mesi non sono stati sufficienti a far capire che entrambe le parti vogliono lucrare sulle squadre, e anche le squadre vogliono lucrare sulle altre squadre, ma il vero tifoso preferisce scannarsi online.
Quindi in tutto questo finiamo a partecipare alla Basketball Champions League FIBA, che cambia formula 8 volte per accogliere i guerrieri della libertà che tornano all'ovile. Una coppa vergognosa di livello infimo per noi veterani di Eurolega, che infatti ci vede a 2 vittorie e 3 sconfitte riuscendo anche a riperdere in Ungheria come un anno fa con lo Szolnoki Olaj in Eurocup, quando giocavamo in coppe belle contro squadre forti.

Arriviamo al campionato dove possiamo vantare il particolare record di aver schierato un numero di quintetti diversi maggiore di tutte le altre squadre sommate dalla stagione 2007/08 a oggi, numero che è pari a 6,8 fattoriale (3376,9213275 quintetti diversi).
L'ispiratore tecnico dei quintetti
Questo è possibile grazie alla duttilità di tutti i giocatori a roster che possono giocare indistintamente in 6 posizioni, abbiamo potuto infatti ammirare play in ala piccola, guardia in play, guardia e ala piccola in pochi minuti, triplo play in ala piccola, e stipcevic in play, guardia e palleggiatore (sì, stipcevic è un ruolo a parte spesso ma non sempre ricoperto da Stipcevic).
Essendo il progetto Dinamo 2020, andando avanti di questo passo potremmo aver schierato un Numero di Avogadro di quintetti (6,022 × 1023) pari a circa 602200000000000000000000 quintetti diversi diventando così la prima squadra di basket della storia a poter essere espressa in moli.


Chiusa la parentesi Rino Tommasi e dopo la parentesi avvocati del diritto sportivo europeo, si è costretti ad aprire quella Michele Santoro (tutto pur di non parlare di basket insomma), infatti Sardara è stato accusato di aver appoggiato la campagna per il sì di Renzi (o se siete cretini Renzie) per aver fatto foto con il presidente del consiglio con dietro la scritta SÌ cosa costatagli qualche decina di centinaia di insulti su facebook da esperti di leggi sportive europee, scie chimiche, psiche umana e all'occorrenza basket che purtroppo vista la chiusura di una pagina di tifosi per eccesso di insulti dovevano trovare qualche altro posto in cui sfogarsi ben indirizzati da post su testate online mi pare al link indignatiecliccailbanner.bep.
Fatto sta che Stefano ha dovuto giustificare la sua posizione e poi rigiustificarla e poi penso che gli sia stato detto che se va con Renzi allora deve andare anche a fare le foto con Putin a pubblicizzare i campi di detenzione perché questa è la demokrazia e a differenza sua Mvssolini è stato eletto.
In questo post comunque ho scritto esattamente 28 si e 28 no, potete anche controllare.

E oggi l'apoteosi: tutto di seguito Tenores de Bitti, Inno di Mameli, bandiere della Sardegna e Nanneddu Meu techno, roba scartata dalla quarta stagione di Black Mirror perché troppo distopica anche per quella serie. Tutto ciò a mezzogiorno di domenica quando invece bisognerebbe andarci piano.

A presto per nuovi aggiornamenti sul record di Avogadro.

venerdì 20 maggio 2016

Being Federico Pasquini



Federico Pasquini (GM)
Federico Pasquini (Coach)
La stagione è finita ufficialmente ma adesso si può effettivamente essere certi che sia finita dopo la Coppa Italia, la parte seguente è stato uno spin-off con poche idee, attori non molto simpatici e che ci siamo guardati solo perché eravamo fan della serie originale.
Nel bel mezzo dello spin-off c'è stata anche una trovata per ravvivare la situazione talmente assurda da sembrare impossibile che ha ridato un po' di interesse ma a conti fatti aspettavamo solo che questo sfigato spin-off finisse per metterlo da parte e dimenticarlo per sempre.
E INVECE



Federico Pasquini (GM)
Pare che si riparta da Pasquini coach, la trattativa non è stata semplice, infatti il Pasquini GM aveva in mente un progetto triennale e non voleva più vedere il Pasquini allenatore, mentre Sardara gradiva il progetto triennale, il Pasquini allenatore e il Pasquini GM, infine il Pasquini allenatore gradiva andare avanti ancora per un anno, i tre si sono messi a un tavolo e grazie alla preziosa mediazione del Pasquini GM la trattativa si è conclusa accontentando tutti infatti:
-Resta Pasquini GM gradito da Sardara
-Resta Pasquini Allenatore gradito da Sardara
-Pasquini allenatore ma solo per un anno come gradito da Pasquini allenatore
-Progetto triennale non smentito e gradito da Pasquini GM e Sardara
Abbiamo un grande GM.

Federico Pasquini (Coach)
Dopo il finale del Regular Season -ma non erano i Play Off che non sono mai esistiti- c'è un episodio che vale la pena di ricordare, Pasquini (Coach) che chiama a rapporto Stipcevic dando luogo all'istruzione più incommentabile della storia del basket: Alexander deve giocare 1 contro 1, tu dagli la palla ma non dirgli prima cosa deve fare, altrimenti non lo fa, ci deve arrivare da solo e poi quando ci arriva lo fa.
E questa mi può sembrare una degnissima conclusione dell'anno sportivo 2015/16.

martedì 19 aprile 2016

Apri tutto Federico, smarmella

Evento nella stagione Dinamo: 3 vittorie di fila compresa quella sulla Nazionale e il tanto criticato Pasquini - che però ha preso 27 all'esame di abilitazione - che dà una minima credibilità alla Dinamo (altro evento).
Ma andiamo con ordine, Pasquini esordisce prendendole a Pesaro e tagliando Mitchell il giorno dopo, poi c'è la gradita visita del Filosofo Basile che risponde alle critiche con signorilità, intelligenza ed eleganza:



Riceviamo anche la visita di Dell'Agnello che preso dall'istinto vorrebbe stoppare Akognon ma non potendo ripiega su una spettacolare danza:

Partita che presenterebbe un ben più interessante spittorramento di Pasquini-Hulk Hogan che lancia la giacca e arringa la folla purtroppo non ripreso dalle telecamere.

Pasquini scruta i sindacati
Avendo un allenatore in primo piano nell'avvilire la figura dell'allenatore incredibilmente si vince anche con Torino ma per fortuna la partita successiva sarà a Reggio Emilia, dove i nostri gemelli ma buoni non perdono mai mai mai, dove finalmente la squadra più amata d'Italia e che gioca meglio di tutti potrà vendicare lo scudetto che gli abbiamo rubato un anno fa solo perché ci avevamo i negri forti e allora si sarebbe dovuto perdere come è giusto che vada nello sport e i sindacati potranno tornare all'attacco.

È tutto pronto, il pubblico ha anche ricevuto comode racchette da lanciare tipo frisbee per rispettare il rito reggiano del lancio e delle tecnico-tattiche due ore di proteste d'altri tempi ma anche futuristiche e soprattutto molto molto italiane.
Nella splendida cornice italiana è purtroppo mancato il simpaticissimo e molto italiano intervento di qualcuno a bordo campo per schiaffeggiare qualche giocatore avversario che, essendo una speciale disposizione FIP per il campo di Reggio Emilia, potrebbe anche invalidare la partita ma per il momento pare che la squadra più amata d'Italia non abbia fatto ricorso contro questa ingiustizia.

Passando alla partita si è potuto ammirare il gioco più bello d'Italia ma soprattutto del mondo, molto italiano ma anche internazionale, che fa ripensare ai bei vecchi tempi andati ma anche innovativo, che deve essere imitato dalla Serie D all'NBA, la squadra più lituana d'Italia, la perfezione fatta pallacanestro ingiustamente perseguitata da arbitraggi esterofili, gioventù ed esperienza e soprattutto italianità che si mixano alla perfezione nelle proteste, fatte queste premesse è di poca importanza badare al risultato.
Ma giusto per gli almanacchi annoto che ha vinto la Dinamo.

W l'Italia, le palle di carta, gli autarchici frisbee e l'ex URSS ma che ormai possiamo considerare tutta italiana.

sabato 19 marzo 2016

La cura della cura

Calvani si accorge che forse
ha commesso qualche errore, diciamo
Sembra incredibile perché gli effetti della sua cura si vedevano già dal primo giorno, si facevano i migliori allenamenti della storia e la campagna acquisti di riparazione più il tesseramento di Pellegrino sono stati un successo, a parte un po' di sfortuna andava tutto bene ma Calvani si è dimesso dopo un ottimo bilancio di 6-8 in campionato.
E ancora più incredibilmente è stato sostituito da Pasquini svilendo il ruolo dell'allenatore nel silenzio dei sindacati come lucidamente dichiarato su facebook dal vate della pallacanestro italiana. Ma non ho intenzione di approfondire le analisi del vate in quanto non mi occupo di storia medievale ne la scelta di Pasquini perché non ho voglia di parlare di fantascienza.

Voglio ripercorrere invece i successi della cura Calvani a partire dalla scelta di tribunare l'unico centro a disposizione perché Petway pareva indispensabile, non prendere altri centri ma Kadji, tesserare Pellegrino ma non farlo giocare e cederlo e deprimere Varnado (come se non avesse già i suoi problemi) non facendogli vedere più il campo, sfiancare Logan facendolo difendere in una sorta di box-and-one press tutto campo da solo inventata per l'occasione e basare il nostro attacco sul far giocare fuori posizione Alexander.
Poi il mitico acquisto di Mitchell, uno con una bella testa ma mai saputo gestire e tagliato via facebook (oh, sempre là cose intelligenti, sarà un caso).
Passando per tre mesi di dichiarazioni su allenamenti bellissimi che visti i risultati che hanno sempre portato mi fanno venire in mente due possibilità:
1. Prof. giuro che ho studiato tantissimo e ieri a casa la sapevo.
2. I giocatori sono così scarsi che sembrano forti solo giocando tra loro.

Una scena che porterò nel mio cuore per tanto tempo: Petway che sbaglia una schiacciata, riprende la palla e sbaglia da un centimetro, la riprende e tentando di ucciderlo gli tolgono una lente a contatto e così il nostro eroe può tirare alla cieca e segnare: è talmente scarso che è meglio se tira senza vedere, però almeno è divertente.
Divertenti non sono state invece la frontline Sacchetti-Petway, nè la triade Stipcevic-Logan-D'ercole e simili che nel foglietto illustrativo della cura Calvani come controindicazioni non c'erano mica.
Fatto sta che dopo la cura Calvani ci ritroviamo noni e ci serve urgentemente la cura della cura.
Ma la cosa veramente incredibile è che in una stagione in cui siamo riusciti ad avere 3 allenatori e 16 giocatori Petway è stato irremovibile.